NurSind Pisa: pochi gli infermieri della centrale del 118 di Pisa
Il Nursind torna a chiedere all’Asl 5 di adeguare la pianta organica della centrale dell’emergenza sanitaria, dove ora prevalgono le associazioni «Più infermieri al 118 o faremo un esposto»
PONTEDERA Sono anni che gli infermieri si battono perché l’Asl riconosca loro un ruolo all’interno della centrale operativa del 118 di Pisa, che ha sede all’ospedale Lotti di Pontedera, e che storicamente è ancorata alle associazioni di volontariato. Fin dalla sua nascita, infatti, ormai più di dieci anni fa, le associazioni hanno inserito propri dipendenti nella centrale, poi passati alle dipendenze della società Esculapio. Formalmente, l’Asl 5 non si è mai adeguata alla normativa dando una corsia di preferenza al volontariato piuttosto che assumere infermieri. Ora che a livello regionale è in corso una battaglia, con tanto di ricorso al Tar, per il riconoscimento del ruolo degli infermieri nel sistema dell’emergenza sanitaria, la vecchia questione rimasta in sospeso diventa un punto importante su cui tornare a battersi. La minaccia è concreta, compresa quella di un esposto alla Procura della Repubblica di Pisa. «Nella centrale operativa del 118 di Pisa non viene rispettata la normativa che affida all'infermiere funzioni di ricezione, registrazione e selezione delle chiamate d'urgenza e la determinazione dell'apparente criticità dell'evento segnalato»: è quanto afferma Daniele Carbocci del sindacato degli infermieri Nursind di Pisa. «Questo compito, in particolare quello della ricezione, registrazione e selezione delle chiamate viene svolto da personale tecnico del volontariato in sostituzione dell'infermiere». La centrale del Lotti è l’unica in tutta la Toscana in cui all'utente che chiama il 118 di Pisa, in prima istanza risponde un operatore tecnico, il quale solo dopo aver registrato i dati anagrafici del chiamante, lascia in attesa l'utente che potrà parlare con i sanitari presenti in centrale, un medico e un infermiere, che però in quel momento potrebbero essere occupati con un'altra chiamata. «Questa organizzazione, oltre ad essere palesemente fuorilegge, rischia di essere pericolosa per i ritardi nella valutazione della gravità delle problematiche del paziente», sono convinti gli infermieri. Il problema è che l'azienda Usl 5 «vuole risparmiare sul personale infermieristico e quindi in centrale operativa non ce ne sono abbastanza. Basterebbero altri 5 infermieri per risolvere il problema semplicemente invertendo chi risponde prima al telefono in modo che l'utente trovi subito una risposta sanitaria alle sue richieste. Tra l'altro questa soluzione non metterebbe a rischio i posti di lavoro degli operatori tecnici perché a loro rimane il compito di gestire l'invio dei mezzi e degli adeguamenti tecnologici e di mappatura del territorio», aggiunge Carbocci. Da qui l’idea di unn esposto alla Procura della Repubblica perché sia accertata la responsabilità dei dirigenti aziendali e di centrale per gli eventuali ritardi nella gestione delle emergenze sanitarie.(s.c.)
http://www.infermieristicamente.it/articolo/4888/nursind-pisa-«piu-infermieri-al-118-o-faremo-un-esposto»/